Requisiti, lavorazioni e costi per l’installazione di una caldaia a condensazione di alta qualità
La scelta di sostituire una caldaia tradizionale — sia essa a camera aperta o a camera stagna con basso rendimento — con un modello a condensazione rappresenta un importante passo in avanti dal punto di vista dell’efficienza energetica e del risparmio nel lungo periodo. È tuttavia opportuno comprendere che l’intervento può risultare complesso e richiedere alcune attenzioni sia tecniche sia operative.
Quali sono i prezzi di una caldaia a condensazione?
I prezzi delle caldaie a condensazione variano in base alla qualità dei componenti, alle tecnologie impiegate e alla reputazione del produttore. In fiera e presso i rivenditori specializzati, è possibile trovare modelli dal costo apparentemente conveniente, ma occorre valutare con cautela: un prezzo troppo basso potrebbe tradursi in materiali di scarsa durata o in un funzionamento poco adatto alle caratteristiche dell’acquedotto locale (ad esempio in caso di acque molto dure) o alle esigenze di un nucleo familiare numeroso.
Le caldaie a condensazione di livello superiore presentano spesso un accumulo interno (boiler da 8, 20 o 40 litri) pensato per resistere all’acqua calcarea e garantire un comfort ottimale anche in presenza di elevate richieste di acqua calda. Inoltre, i prodotti di migliore qualità offrono diverse modulazioni di potenza (ad esempio 8 livelli), consentendo all’apparecchio di operare a potenze molto basse, massimizzando così il fenomeno della condensazione e migliorando ulteriormente il rendimento energetico. L’investimento iniziale, generalmente superiore a quello per una caldaia tradizionale, tende a ripagarsi nel tempo grazie a un sensibile risparmio sui consumi e a una maggiore affidabilità nel lungo periodo.
La canna fumaria: intubamento obbligatorio
A differenza delle caldaie a basso rendimento, le caldaie a condensazione lavorano con fumi a temperatura molto inferiore. Ciò provoca la formazione di notevoli quantità di condensa, che deve essere gestita correttamente. Per questo motivo, è generalmente necessario intubare la canna fumaria con tubazioni in materiale plastico, capaci di resistere all’umidità e alla corrosività della condensa, piuttosto che al calore.
L’intubamento richiede un’installazione accurata, in modo da evitare punti di ristagno e tenere in considerazione il naturale dilatarsi delle tubazioni a contatto con fonti di calore. Inoltre, se la canna fumaria è ramificata e utilizzata da più apparecchi, tutti gli impianti collegati dovranno essere a condensazione per garantire il corretto funzionamento del sistema. Nei condomìni, le canne fumarie ramificate in materiali refrattari o di dimensioni non adeguate possono rappresentare un problema, rendendo spesso necessario lo studio di soluzioni alternative.
È sempre più comune vedere canne fumarie esterne coibentate installate sulle facciate degli edifici, risultato di accordi condominiali e della necessità di adeguare gli impianti alle nuove tecnologie. Queste soluzioni esterne agevolano il passaggio alla condensazione per tutti i condomini, anche per coloro che non cambiano subito la propria caldaia, preparandosi così alle esigenze future.
Scarico a parete: una soluzione delicata
Un’altra opzione è lo scarico a parete, soggetto a specifiche norme comunali. Occorre valutare con attenzione l’impatto estetico, le emissioni di vapore (notevolmente più visibili con le caldaie a condensazione), nonché la possibile insorgenza di conflitti con i vicini di casa. Prima di procedere con questa scelta, è consigliabile consultare un tecnico qualificato, assicurandosi di rispettare le disposizioni locali e di considerare l’impatto che le abbondanti emissioni di vapore potrebbero avere sul contesto abitativo.
Presenza dello scarico della condensa
Le caldaie a condensazione richiedono uno scarico della condensa, da collegare direttamente alla rete fognaria. Non è consentita la raccolta in taniche o il riutilizzo della condensa (ad esempio per l’irrigazione o per i ferri da stiro), poiché essa presenta un certo grado di acidità. Per proteggere gli scarichi, si raccomanda l’uso di un neutralizzatore di condensa, soprattutto se lo scarico avviene in grondaia. Questa soluzione evita nel tempo danni alle tubazioni, prolungando la vita dell’intero impianto di smaltimento.
L’importanza di un filtro magnetico
L’impianto di riscaldamento, specialmente se dotato di vecchi termosifoni in ghisa, può rilasciare pulviscolo, ossidi e particelle che rischiano di ostruire i passaggi interni della caldaia a condensazione, generalmente più stretti per garantire rendimenti elevati. Per prevenire danni e garantire il mantenimento delle prestazioni, è fondamentale installare un filtro magnetico di qualità, capace di trattenere le impurità e di semplificare le operazioni di manutenzione.
I filtri magnetici più evoluti consentono di isolare il circuito durante la pulizia, riducendo i tempi e i costi di intervento. Inoltre, una maggiore capacità del filtro ne prolunga gli intervalli di manutenzione, riducendo la frequenza degli interventi tecnici.