Targa Impianto Regionale: Guida alla targatura Impianto
La Targa Impianto Regionale per il sistema CRITER identifica in modo univoco l’impianto di riscaldamento nell’applicativo regionale. Si presenta come un QR code da applicare sul libretto di impianto o direttamente sull’apparecchio. Non va smarrita perché, da quando il sistema CRITER è attivo, la normativa dell’Emilia-Romagna richiede di registrare ogni impianto termico nel catasto. Dopo la registrazione, l’impianto risulta censito. La Targa Impianto Regionale collega l’apparecchio termico (produttore, modello, matricola), l’appartamento servito (Indirizzo, Foglio, Particella, Subalterno) e, se presente, le utenze gas ed elettrica.
La targa impianto, un hash univoco assegnato all’azienda richiedente, non può essere duplicata. Non esistono due targhe impianto uguali. Attraverso questa targatura, riconosciuta anche come Codice Impianto Regionale, garantisci la tracciabilità e la conformità del tuo impianto.
Principali Problematiche
Targhe impianto non registrate
Se la precedente impresa di manutenzione ha fornito una targa impianto, ma non ha inserito i dati nel catasto CRITER, la nuova impresa non può utilizzarla. Deve rilasciarne una nuova e annullare la vecchia. In questi casi si deve provvedere a una nuova targatura impianto regionale per rispettare le normative vigenti.
Per recuperare un’istanza di iscrizione, proviamo diverse soluzioni:
- Codice Fiscale del responsabile dell’impianto (anche se non è più in carica)
- Codice POD presente sulla bolletta dell’energia elettrica
- Codice PDR, reperibile sulla bolletta del gas o sul contatore del gas
Se non troviamo il codice tramite questi dati, cerchiamo i riferimenti catastali (Foglio, Particella, Subalterno) per capire se l’immobile possiede già una targa CRITER.
Se ogni tentativo fallisce, comunichiamo al cliente un nuovo codice di targatura e registriamo l’impianto ex novo. In questo modo, assicuriamo la corretta codice targatura regionale e la conformità dell’impianto.
Conservazione del libretto di impianto
Il libretto di impianto esiste in due formati: digitale e cartaceo. L’utente deve conservare la versione cartacea, sempre disponibile insieme all’apparecchio. In caso di ispezione, deve esibirla alle autorità competenti (come ARTER). Al libretto cartaceo bisogna allegare i Rapporti Manutentivi, i Rapporti di Efficienza Energetica e altri documenti che ne attestino la storia e lo stato. Questa documentazione, unita alla presenza della Targa Impianto Regionale, garantisce la trasparenza e la regolarità dell’impianto.
Il libretto comprende più sezioni. Descrive i dati dell’impianto, le caratteristiche dei generatori di calore, i controlli effettuati, le verifiche di efficienza energetica e gli interventi di manutenzione. Questa struttura permette di individuare eventuali problemi e garantisce la tracciabilità degli interventi, assicurando così il rispetto delle normative. Integrare costantemente la documentazione con la targatura impianto regionale semplifica i processi di verifica.
Ammende e Controlli
Se l’impianto non è registrato o i dati risultano non conformi, si rischiano ammende e sanzioni amministrative. Le normative regionali e nazionali stabiliscono l’entità delle pene. Per evitare sanzioni, occorre eseguire correttamente la targa impianto regionale e aggiornare i dati in modo tempestivo. ARPAE e altre autorità regionali svolgono i controlli, così da assicurare la regolarità di ogni codice impianto regionale.
Dove trovare i codici e come controllare la targa impianto
I codici associati alla targa impianto regionale, come il QR code o la matricola dell’apparecchio, si trovano sul libretto di impianto o sulla documentazione rilasciata dal manutentore. In caso di smarrimento, puoi richiederne una copia all’impresa che ha curato la registrazione o consultare il portale CRITER, dove la targatura impianto regionale risulta tracciata.
Per controllare lo stato della targa impianto, accedi al portale CRITER (ad esempio sul sito ARPAE Emilia-Romagna). Inserendo i codici richiesti, come la targa, i dati catastali o i codici POD/PDR, puoi verificare la registrazione. Grazie a questa procedura, mantieni regolarmente aggiornato il tuo codice impianto regionale e rispetti le norme vigenti.
Inserimento di un Impianto Esistente non Targato
Se l’impianto esistente non ha ancora una targa, puoi iscriverlo al catasto CRITER. Usa il Codice Fiscale del responsabile, i codici POD e PDR e i dati catastali. Una ditta di manutenzione caldaie può occuparsi di questa operazione, assicurando così la corretta targatura impianto regionale e la conformità dell’impianto.
Durante la registrazione, si effettua anche un primo controllo di efficienza energetica. In questa fase, la ditta rilascia il primo bollo, che inserisce nell’istanza di iscrizione. In questo modo, l’impianto diventa ufficialmente censito, in regola con le disposizioni vigenti, e provvisto del codice targatura regionale, essenziale per ogni verificatore e manutentore.